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Se hai un ecommerce e al momento non ti porta gli ordini che ti servono, è probabile che inizierai una ricerca di informazioni online per capire come migliorare la tua situazione.

A questo punto la ricerca di Google ti spara davanti agli occhi una serie di articoli dai titoli altisonanti del tipo:

  • 7 consigli d’oro…
  • 10 metodi infallibili…
  • 14 strategie imperdibili…
  • 30 sistemi già testati…

per aumentare le vendite del tuo ecommerce.

Dentro questi articoli ci trovi le informazioni più disparate e variopinte.

Ti dicono di curare la SEO, le schede prodotto, l’email marketing, Facebook, Instagram, Google Shopping e chi più ne ha più ne metta.

Non mi stupisco se di fronte a una tale valanga di suggerimenti, spesso anche scollegati tra loro, tu ti senta sovrastato.

Con una marea di nozioni buttate fuori tutte insieme e senza un piano di azione pratico, è quasi impossibile che tu possa individuare quale strada seguire per risollevare, in poco tempo, le sorti del tuo ecommerce.

Un bel caos capire, a priori, cosa funzionerà e cosa no.

Ma allora da dove iniziare?

Ecco il mio approccio e puoi seguirlo anche tu.

Partiamo da un principio che considero sacro: qualunque azione deve avere uno scopo ben preciso.

Quando decidi di mettere mano ai contenuti del sito, di scrivere le email o produrre per i social, lo devi fare pensando a un ritorno.

Non ha senso lavorare su un ecommerce “tanto per”.

Una piccola impresa — sotto i 5 milioni all’anno per capirci — non si può permettere di sperperare denaro e risorse per la sola visibilità fine a se stessa.

Fare pubblicità giusto per dire “Ehi. Esisto anche io!”, è un gioco utile solo alle grandi aziende.

Nel momento in cui, tu, metti in campo uno sforzo economico, hai bisogno di ottenere un ritorno nel minor tempo possibile.

È inutile curare una pagina Facebook, senza avere la minima idea di come monetizzare quel lavoro che ti sei caricato sulla schiena.

Ecco perché quando suggerisco ai miei clienti di intraprendere delle azioni, seguo la mia regola d’oro.

Ogni azione deve avere uno scopo ben preciso.

Inoltre, soprattutto all’inizio, un ecommerce ha un obiettivo e uno soltanto: fare clienti.

Quindi quali suggerimenti dovresti seguire e da dove inizi per togliere il tuo ecommerce dallo stagno in cui si trova?

Il mio consiglio è semplice e diretto.

Segui la matematica. I conti non mentono.

Se ci fai caso gli ordini di un negozio online, e di conseguenza i soldi, sono legati a doppio filo con la matematica.

Non a caso i fatturati di un ecommerce nascono dall’unione di tre fattori:

  1. Numero di clienti
  2. Scontrino medio
  3. Frequenza di acquisto

Qualunque idea o strategia dovrebbe puntare a migliorare anche uno solo di questi tre fattori.

Solo così la tua attività di vendita online potrà garantirti risultati economici soddisfacenti.

Ti faccio un esempio pratico, così da chiarire meglio il concetto

Ipotizziamo un ecommerce che in un anno ha:

  • 1.000 clienti
  • con un ordine medio di 100 euro
  • che hanno completato 1 solo acquisto

Sono 100.000 euro di fatturato all’anno.

Ora se nel giro dei prossimi mesi lavori per migliorare del 20% ognuno dei tre fattori.

Cosa succede?

  • 1.200 clienti
  • 120 euro di ordine medio
  • 1,2 acquisti in un anno

Sono 172.800 euro.

Ovvero oltre il 72% di fatturato in più rispetto all’anno prima.

Ora sei a conoscenza di quali azioni dovrai intraprendere. Puoi impostare le giuste priorità.

Devi puntare all’aumento dei tre fattori e nient’altro; anche uno alla volta.

Quindi seguire le fantasie che incontri su molti blog innamorati dei tecnicismi — ma poco orientati al risultato economico! — rischia di farti perdere tempo e denaro preziosi; allontanandoti sempre di più dai tuoi obiettivi.

In conclusione: fai attenzione ai consigli che trovi in giro.

Punta, invece, al fatturato e all’utile. Il resto non conta. Si tratta solo di azioni di vanità, inutili per le tue casse.

Il lavoro che imposto in consulenza con i clienti che decidono di seguirmi è sempre diretto all’aumento dei fatturati con il minimo sforzo possibile.

Questo è l’obiettivo primario che seguo. Dovrebbe essere anche il tuo.