Oggi prendo spunto da un commento ricevuto sotto una nostra pubblicità su Facebook.
Una persona, con tutta probabilità titolare di un negozio, ci ha detto che gli ecommerce sono il male dei piccoli commercianti.
Non è la prima volta che sento additare i negozi online come responsabili della crisi che colpisce quelli su strada.
Vedo dunque di offrire un punto di vista oggettivo sulla questione.
Il mercato è cambiato, questo ormai lo sappiamo tutti — almeno spero.
Il mondo del commercio non è più quello degli anni del dopoguerra dove era sufficiente avere in casa un prodotto per venderlo.
Oggi tutti noi possiamo acquistare qualunque bene di consumo più o meno ovunque.
Disponiamo di una quantità immensa di punti vendita e soluzioni per comprare ciò che ci piace.
Vuoi una scarpa da ginnastica?
Be’ vai su Zalando, da Decathlon o Foot Locker oppure ancora al centro commerciale o sul tuo ecommerce preferito.
Porto un esempio elementare: se un negoziante vende scarpe Adidas, capisci che il solo fatto di possedere la licenza di quel marchio, seppur di prestigio, non lo mette più al riparo dalla concorrenza.
Se vendi Adidas, nel 2019, hai decine e decine di concorrenti. Non sei più, come negli anni ‘80, l’unico negozio “che ha le scarpe Adidas!”.
Quindi il prodotto in sè non è più un elemento sufficiente per differenziarsi dalla concorrenza.
L’ecommerce è “pro” o “contro” i negozi?
Data l’evoluzione del mercato e la nascita di nuovi concorrenti… ecco che alcuni puntano il dito proprio contro il web.
Invece di guardare in casa propria e capire cosa non sta funzionando, si va a caccia del colpevole.
Le vendite non vanno bene nel negozio fisico? Tutta colpa degli ecommerce!
L’online è visto come l’assassino che uccide il commercio. Quando invece è la sua normale evoluzione.
Lo dico con cognizione di causa.
Prima di tutto gli imprenditori che identificano l’ecommerce come il male assoluto, vivono una contraddizione interna clamorosa.
Odiano i negozi online perché “rubano” vendite, ma poi sono i primi a utilizzare Facebook, Instagram e Whatsapp per relazionarsi anche con i propri clienti.
Sfruttano il web per interagire con le persone che poi comprano dai loro negozi.
E questo non è vendere online?
Certo in una forma primitiva e senza un sito web dotato di carrello elettronico, ma non importa.
Il succo è che questi titolari d’azienda creano legami commerciali con i clienti su internet, fosse anche solo via email.
Sono contro gli ecommerce, ma in realtà stanno usando anche loro l’online come canale di vendita.
Qui nasce la contraddizione.
Il paradosso che vivono è figlio di una mancanza di cultura e di un corretto punto di vista su cosa sia in realtà fare ecommerce.
Ovvero integrare la propria attività con un media, il web, che si è ormai preso l’attenzione e il tempo delle persone.
Questa cecità palese mi porta a far luce su un concetto che dovrebbe essere intuitivo, ma vedo che in Italia spesso fatica ancora a passare.
L’online non è un ecosistema scollegato dal mondo reale!
Il web è niente di più che un luogo “nuovo” dove creare relazioni, a un primo livello superficiale, con i clienti.
Se hai un’attività dove vendi qualcosa a qualcuno, non esiste un valido motivo per stare lontano da internet.
Per quale ragione dovresti privarti della possibilità di entrare in contatto con persone potenzialmente interessate ai prodotti (o servizi) che vendi?
L’ecommerce è una strumento PRO negozi, e aziende più in generale, e non un nemico CONTRO cui scagliare le proprie invettive.
Se ci pensi qualunque azienda fa ordini ai fornitori via email. Sono a tutti gli effetti ordini richiesti via internet.
I negozianti acquistano merce utilizzando il web. A volte proprio attraverso un ecommerce B2B se il fornitore è un’azienda attrezzata.
Poi, però, quando si tratta di vendere… allora non ci credono, pensano che non funzionerà e rifiutano l’evoluzione del commercio.
È inutile nascondersi: acquistare su internet è comodo!
Non solo per te, ma anche per i tuoi clienti.
Perché mai dovresti negare ai tuoi clienti questo agio?
Rendigli, invece, la vita più facile offrendo loro un sito funzionale e facile da usare.
Aprire un ecommerce significa andare incontro alle esigenze delle persone che desiderano acquistare da te. A volte lo vogliono fare online.
L’approccio giusto se vuoi vendere online e ritagliarti la tua fetta di mercato
Ora se usciamo dalla contraddizione di voler utilizzare internet quando acquistiamo, ma non ci “crediamo” quando abbiamo bisogno di vendere, vediamo come ottenere il massimo da un negozio online di proprietà.
Il web va visto come un amplificatore delle condizioni di mercato.
Se un’azienda fisica è in crisi, significa che non riesce a raggiungere abbastanza clienti per crescere oppure, in un caso peggiore, sta seguendo un modello destinato a fallire nel tempo.
In entrambe le situazioni avvicinarsi all’ecommerce, analizzando il proprio mercato, è un toccasana.
Con l’ecommerce puoi scoprire a priori, se ti affidi a un consulente, qual è la tua posizione rispetto alla concorrenza e come puoi sbaragliare le aziende del tuo settore.
- Chi sono i tuoi concorrenti?
- Dove puoi ritagliarti una nicchia da dominare?
- Come puoi migliorare la tua attività in modo da garantire entrate ricorrenti per i prossimi anni?
- Quale messaggio di marketing devi mandare i tuoi clienti?
L’ecommerce dà queste risposte. È straordinario perché ti consegna una mappa precisa per puntare la tua nave verso l’isola del tesoro:
- Chi vende online si rende conto prima dei concorrenti di come cambia il mercato e possono agire di conseguenza.
- Chi vende online è capace di anticipare i tempi e crescere rispetto ad altre aziende del settore che rimangono inchiodate a un passato che non c’è più.
- Chi vende online non rischia di venire travolto dalle ondate che il commercio ciclicamente tira, perché ha sempre la situazione sotto controllo.
Ora se vuoi stare dalla parte di chi costruisce un futuro solido per la propria azienda, affiancando un’attività di vendita online alla tua impresa, fai il primo passo ed entra in contatto con un consulente.
Se invece fai parte di quella schiera di imprenditori e negozianti che si lamentano e basta, attendendo passivamente il destino che il mercato gli riserverà, allora puoi restare fermo e sperare.
Io naturalmente ti consiglio di passare all’azione.