Ogni giorno leggo in rete continui elogi a Instagram, viene presentato come il nuovo social utile al fatturato degli ecommerce.
A dire il vero, con una certa ciclicità, su Internet salta fuori il nuovo “oggetto miracoloso” che sembra in grado di arricchire tutti quanti in pochi clic.
Presi dall’entusiasmo, spesso alimentato a dismisura da chi vende servizi legati ai social network, molti imprenditori decidono di lanciare campagne pubblicitarie sui canali del momento; come Instagram appunto.
Ieri era Facebook, oggi è Instagram. Poi domani chissà. Sento parlare di Tik Tok, Snapchat e altre applicazioni spesso chiamate in causa senza nemmeno sapere il perché.
Travolte dalle mode, inoltre, molte aziende italiane sembrano anche aver relegato in un cassetto il buon vecchio Google. Nessuno se lo fila più; declassato a fuori moda e considerato troppo caro.
Come ben capirai, troppo spesso la promozione sul web è un’attività che viene svolta erroneamente legandola alle mode e ai trend in voga.
Pare sia sufficiente fare pubblicità sul nuovo social di grido e, come per magia, fiumi di ordini arriveranno nelle tue casse.
Uh come è diventato facile fare soldi!
Invece la realtà è ben diversa…
Ci sono, purtroppo, tante storie di aziende rimaste scottate dal luccichio della pubblicità miracolosa sui social.
Tanti imprenditori che si sono fidati di web agency e freelance hanno appoggiato sul tavolo diverse migliaia di euro, senza però vedere il ritorno di un quattrino.
È il caso di un mio cliente che arriva da una brutta esperienza con una precedente agenzia molto grande; una S.P.A. addirittura.
Visti il blasone e le dimensioni del fornitore web, il mio cliente si è affidato in toto alle loro “cure” ipotizzando un buon ritorno sull’investimento promozionale.
Nel giro di sei mesi ha speso oltre 30.000 euro in promozione su Facebook e Instagram e ha incassato — indovina un po’! — meno di 1.800 euro.
Un enorme buco nell’acqua.
Eppure è strano, considerato che tutti in giro continuano a decantare le mirabolanti lodi dei social network come la nuova manna dal cielo.
Perché mai un bel gruzzoletto come 30.000 euro non dovrebbe generare una marea di ordini?
Dunque, il motivo è molto semplice ed è il seguente.
Le regole del commercio, e del marketing, non cambiano solo perché oggi esistono social network e smartphone.
Sicuramente si modificano gli strumenti pubblicitari, ma non i principi cardine di una promozione fatta bene che porta ritorni economici.
I tuoi clienti, anche in quest’era così digitale, continuano a comprare per gli stessi motivi che già regolavano il mercato nei secoli precedenti al nostro.
Non è che la comparsa della tecnologia abbia stravolto gli impulsi emotivi e razionali che guidano le persone verso l’acquisto di un prodotto.
Invece web agency, esperti web e tecnici di ogni tipo insistono nel divulgare un messaggio non corretto. Ovvero che gli strumenti tecnici come Google, Facebook o le piattaforme ecommerce siano i diretti responsabili del successo di un’impresa online.
Seguendo questo modo di ragionare sbagliato, accade che quando poi i ritorni economici non si verificano, si punta il dito proprio contro quegli strumenti che avrebbero, invece, dovuto portare soldi nelle casse.
Nasce quindi la diffusione di un pensiero errato, ovvero: “il web non funziona.”
Qui si sbaglia due volte. Abbandonare oggi internet come canale di promozione, è un errore clamoroso che può costare davvero caro nel breve/medio periodo.
Portiamo un po’ di chiarezza…
Esistono aziende abili nello sfruttare, unitamente ad altri canali, anche Instagram o Facebook che sia. Ho personalmente visto campagne pubblicitarie milionarie stare in piedi proprio sui social network.
Come puoi ben capire io non sono anti-quello o anti-questo a priori. Sono per analizzare la realtà dei fatti e portare i miei clienti a utilizzare solo ciò che funziona per loro.
Non essendo contrario a uno strumento giusto per partito preso, senza averne prima saggiato l’efficacia, non sono nemmeno favorevole a soluzioni pubblicitarie solo perché vengono spacciate come pozione miracolosa.
Ciò in cui credo — e ti suggerisco di applicare la stessa filosofia anche alla tua azienda, se dovessi fare promozione online — è basare il proprio marketing sui capisaldi che funzionano da sempre.
Ovvero sponsorizzare i propri servizi o prodotti a una fetta di pubblico specifico, conoscendone prima gli aspetti emotivi e razionali che lo porta ad aprire il portafoglio.
Senza un approccio centrato su come ragiona il tuo potenziale cliente, le tue promozioni faranno sempre una fatica enorme a garantirti un ritorno economico. Poi finisce che spendi tanti soldi e ne incassi pochi.
Un piccolo esempio di promozione su Instagram che porta ordini nell’ecommerce
Tornando alla storia del mio cliente, rimasto coinvolto nella fregatura architettata dalla agenzia web, abbiamo riflettuto su quanto accaduto e insieme siamo saltati fuori con una strategia nuova; anche sugli stessi canali.
Ti descrivo passo passo cosa abbiamo fatto, in totale cooperazione con l’azienda, e perché ha funzionato. Così potrai replicare anche tu lo stesso anche nella tua attività.
Prima azione: studio approfondito del cliente.
Senza entrare nel dettaglio, altrimenti mi tocca scrivere un libro, ti dico che del tuo cliente dovresti sapere cosa è importante per lui, quali sono i suoi dubbi e quali i suoi punti di riferimento nella fase decisionale.
In pratica abbiamo costruito una mappa di come il potenziale cliente ragiona e si emoziona di fronte al prodotto, identificando le spinte e i freni all’acquisto.
Secondo passo: trovare i luoghi frequentati dai clienti.
Qui abbiamo scoperto che Instagram, in effetti, era un luogo dove le sue clienti erano presenti seguendo diversi “influencer”.
Dall’analisi iniziale, inoltre, risultava che un certo tipo di figura professionale è considerata come autorevole nel processo di decisione verso l’acquisto finale.
Esempio: Produci racchette da Tennis? Se esiste un influencer maestro di tennis, è probabile che gli appassionati possano prendere le sue parole come credibili.
Terzo passo: creare una collaborazione + un’offerta.
L’ultimo passo è costruire un evento pubblicitario coinvolgente. Studiando per bene sia un’offerta per i nuovi clienti che le sue modalità di presentazione.
Non sottovalutare mai quest’ultimo aspetto, mi raccomando.
Non basta andare su Instagram e fare un po’ di pubblicità. Il messaggio, la promozione e le modalità di ingaggio devono risuonare nella mente dei tuoi potenziali clienti.
Ci vuole un po’ di strategia pensata bene, ma si può fare tranquillamente.
Vuoi sapere i risultati?
Il ritorno sull’investimento è stato enorme, non l’ho ancora calcolato in percentuale ma per ogni euro speso ne sono tornati indietro almeno trenta.
Se prima l’ecommerce non vendeva quasi nulla, in questo mese sta raggiungendo picchi di 30/35 ordini al giorno. Il tutto con una semplice operazione su Instagram.
Guarda caso, lo stesso social che prima non aveva funzionato perché utilizzato male dai tecnici web.
Tutta questa storia per dire cosa?
Non per vantarsi di un’operazione andata bene — che senza dubbio fa piacere e dà grande soddisfazione a tutti — ma per ribadire che non è mai lo strumento tecnologico o il canale pubblicitario a determinare il successo economico.
Se prima trentamila euro buttati a caso dentro un social network, non hanno generato alcun guadagno. Adesso pochi euro spesi bene hanno consegnato nelle mani del mio cliente un ritorno economico notevole.
Soprattutto, ora, è chiara la strategia di marketing da adottare da oggi in poi. Il suo ecommerce continuerà a crescere.